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25 Novembre 2019. La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
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La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per la prima volta, fu istituita il 17 Dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Una data scelta non a caso. In questo stesso giorno del 1960, furono uccise le tre sorelle Mirabal, militanti politiche della Repubblica Dominicana. È una data importante, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder aumentare il numero delle donne che subiscono violenza.
Purtroppo la realtà è la seguente. Lo scorso 18 Novembre è stato presentato il Rapporto Eures su “Femminicidio e violenza di genere in Italia” nel quale si evidenzia che non si è mai registrata una percentuale così alta di vittime femminili (40,3%). L’Eures Ricerca Economica e Sociale è un istituto impegnato dal 1998 nella promozione e realizzazione di opere di formazione e di analisi nel ramo economico, sociale e culturale.
Nel 2018 le donne uccise sono state 142. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, delle quali 2.355 in ambito familiare e 1.564 per opera del proprio coniuge/partner o ex partner. Sono in continua crescita negli ultimi cinque anni le violenze sessuali denunciate, che raggiungono nel 2018 le 4.886 unità, con uno sviluppo del 5,4% sul 2017 e del 14,8% sul 2014.
Di queste ben 1.132, pari al 25,9% del totale, risultano minorenni. Le vittime femminili del reato di violenza sessuale toccano nel 2018 il 92% del totale, in crescita rispetto all’89,9% dell’anno precedente
Per quanto concerne il livello regionale è la Lombardia a segnare anche nel 2018 il più alto numero di donne uccise (20), seguita da Campania (19 vittime), Piemonte e Lazio (rispettivamente con 13 e 12 vicende).
Le denunce di maltrattamenti in famiglia sono state 17.453 (31,6% in più rispetto al 2014). Alta risulta la quota delle vittime femminili straniere, pari nel 2018 al 23,2% (come nel 2017), con pericoli in media tre volte superiori a quelli delle donne italiane.
Nel 2018 le denunce di stalking sono state 14.871, di cui le vittime femminili esprimono il 76,2% del totale. Nel Sud il 44,7% delle denunce in Italia (32 denunce ogni 100mila abitanti). Il nostro codice penale prevede il reato di stalking (dal termine inglese “to stalk” = fare la posta, braccare la preda); con esso si intendono tutti i comportamenti persecutori (ad esempio: atteggiamenti con pretesa di controllo, minacciando costantemente la vittima con telefonate, messaggi, appostamenti, ossessivi pedinamenti) verso una persona e che interferiscono nella vita privata della stessa.
“I dati raccolti attraverso l’indagine sulla sicurezza delle donne ci dicono che, nel corso della loro vita, quasi 3milioni e 700mila donne hanno interrotto una relazione – anche senza convivenza – in cui subivano almeno un tipo di violenza fisica, sessuale o psicologica, di queste 1 milione separate o divorziate”. È quanto ha dichiarato Linda Laura Sabbadini, studiosa e dirigente dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), nel corso di una audizione in commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere. Le donne separate o divorziate risultano essere un’area principalmente a rischio di violenza da parte dell’ex partner.
Secondo il Rapporto Eures vi sono ritardi gravi nell’assegnazione e nello stanziamento delle risorse in alcune aree regionali. Tali ritardi rischiano di far chiudere i centri antiviolenza e le case rifugio. A confermarlo è il monitoraggio di ActionAid (è un’associazione indipendente, impegnata in progetti internazionali e nazionali a sostegno dei diritti fondamentali delle persone) sui Fondi statali antiviolenza dal 2015 al 2019, contemplati dalla Legge 119/2013 (la cosiddetta legge sul femminicidio) e suddivisi dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio alle Regioni.
Solo lo 0,39% dei fondi 2018 è stato saldato dalle Regioni ai centri antiviolenza e alle case rifugio; per i fondi del 2017 è al 34%, per le annualità 2015-2016 è al 63%. Eppure tra il 2017 e il 2018 i fondi sono aumentati da 12,7 a 20 milioni di euro.
Nei primi dieci mesi del 2019 sono stati già 94 in Italia gli omicidi con vittime femminili, quasi uno ogni tre giorni: 80 eseguiti in ambito familiare/affettivo e 60 all’interno di una relazione di coppia.
L’ Italia ha compiuto un passo importante nel contrasto della violenza di genere con la Legge 27 Giugno 2013, approvando La convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica ( La Convenzione di Istanbul ), pubblicata l’11 Maggio 2011. La Convenzione ha stabilito norme giuridicamente vincolanti per prevenire la violenza basata sul genere, proteggere le vittime di violenza e punire gli autori dei reati.
Fonti:
https://www.istat.it/it/archivio/235746
http://www.europarl.europa.eu/thinktank/it/document.html?reference=EPRS_ATA(2017)608671
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