Migliaia di luci si accendono in città
Appena cala la sera, la luce artificiale continua ad illuminare la nostra vita, le nostre attività, i nostri edifici. Senza staccare mai. Senza sosta.
Sempre lo sguardo è puntato sulla nostra esistenza quotidiana.
E se per una volta staccassimo? Se facessimo buio fuori e dentro, per riconnetterci con l’universo?
L’assenza di una cosa spesso restituisce valore alla cosa stessa.
Ma soprattutto alzare lo sguardo ci permette di ricordarci che facciamo parte dell’universo. Che ogni tanto possiamo spostare l’attenzione dalle piccole cose che riempiono la nostra vita al grande mistero che ci circonda.
Spegnere le luci delle lampadine per ammirare quella delle stelle
Questo è il progetto Seeing Stars realizzato a Franeker, in Olanda, grazie all’artista Daan Roosegaarde, in collaborazione con UNESCO Netherlands.
Per una notte questo centro abitato olandese ha spento tutte le luci e invitato i suoi cittadini a rivolgere i propri occhi al cielo e alle sue stelle.
Grazie alla collaborazione tra i residenti, il governo e le aziende di Franeker, Unesco Netherlands e lo Studio Roosegaarde, tutte le luci domestiche, i cartelloni pubblicitari e le luci stradali non essenziali il 14 dicembre sono state spente, rimuovendo così l’inquinamento luminoso urbano.
Circa l’80% della popolazione mondiale vive in contesti in cui l’inquinamento luminoso oscura il firmamento
Kathleen Ferrier, presidente della Commissione olandese per l’Unesco ha affermato: “Tutti dovrebbero avere il diritto di vedere le stelle attraverso un cielo notturno incontaminato. Guardare le stelle ti fa sentire connesso gli uni agli altri, siamo tutti parte dell’immenso cosmo. Questa è l’eredità comune e universale per cui mi sforzo”.
“Ognuno è ora nella propria piccola bolla, disconnesso l’uno dall’altro. Mi sono reso conto che ogni notte c’è in realtà un’incredibile performance di luce nascosta in alto nel nostro cielo” ha aggiunto l’artista Daan Roosegaarde che vuole portare il progetto anche a Leiden, Sydney, Venezia, Stoccolma e Reykjavik.
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immagine di repertorio
