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Angelo Deiana: L’Impatto straordinario delle donne nell’Economia Globale.

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Non dobbiamo dimenticare che la vera rivoluzione prossima ventura sarà il crescente ruolo delle donne nell’economia e nella società globale.

Queste parole in un recente articolo del Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, dovrebbero essere scolpite nella mente di ognuno e guidare le azioni politiche di chi governa il Paese, in tutte le sue diramazioni e a tutti i livelli, (https://www.uomoemanager.it/limpatto-straordinario-delle-donne-nelleconomia-globale/).

Deiana ha sempre espresso una straordinaria attenzione alla tematica del ruolo delle donne nell’economia. La stessa partecipazione da parte di Deiana a due eventi promossi da Impresa Eccezionale, conferma questa sua specifica sensibilità.

Il 18 Luglio 2018, presso la CCIAA di Roma, nella sala del Tempio di Adriano, si teneva la conferenza annuale di Confassociazioni dedicata al tema strategico: “Donne 4.0: la sfida vincente delle donne nell’era delle reti e dello smart working”. Ed ecco le sue parole: “Troppi di noi dimenticano il crescente potere globale delle donne, quello generato dalla loro intelligenza, dalla loro capacità di pensare strategicamente e soprattutto dalla loro unicità, che consiste nella capacità di assicurare la sopravvivenza della specie attraverso la maternità.”

Deiana non si ferma, va avanti. Da supporto, accoglie e non rigetta le idee delle donne. Per lui è questa la strategia vincente.

Nel 2019, per esattezza il 6 Marzo 2019, è relatore di spicco del convegno “#Impresaeccezionale, Storie di Imprese di successo al Femminile”, tenutosi a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Queste le sue parole dello scorso anno “La valorizzazione delle donne nel contesto imprenditoriale è un punto strategico per il Paese. Dibatterne è importante. I dati dimostrano che quando i tassi di occupazione femminile si alzano, tutti gli indicatori registrano che nel Paese vi è una crescita del Pil”.

Nel 2019 accetta di nuovo la sfida di parlarne, sempre per Impresa Eccezionale. Non si tira indietro. Stavolta si parla di finanza straordinaria:
“De Remi facemmo Ali. La #finanza straordinaria per le #imprese guidate da donne”.
In quest’occasione Deiana ha espresso con chiarezza che di recente si sono moltiplicate ovunque nel mondo storie di imprese di successo al femminile quando il settore della finanza straordinaria ha creduto nelle loro idee.

La storia dell’universo femminile in relazione al mondo del lavoro racconta che le donne

abbiano sempre dovuto sopportare enormi carichi di lavoro senza retribuzione in molteplici casi.

Ricordiamo inoltre quanto questo continui ad essere vero ancora oggi per i lavori domestici e le cure parentali quotidiane.

Nell’ultimo periodo abbiamo visto come per la prima volta nella storia un gran numero di donne venga retribuito per il lavoro che svolge, spesso anche in ruoli altamente qualificati, apportando un contributo che non è solo circoscritto all’economia nelle famiglie, ma a quella dell’intero Paese.
Il dato di partenza era talmente basso che l’aumento negli ultimi anni del numero di lavoratrici retribuite è sembrato un salto da giganti.

In realtà ancora troppa strada c’è da fare.

Ancora troppo vasto il divario occupazionale di genere, troppe le ore non retribuite, troppe le discriminazioni e troppo ampio il gap salariale tra uomini e donne. Tanto da fare notizia il recente raggiungimento della certificazione Equal Salary della Ferrari, un’azienda che opera in un settore da sempre considerato di esclusiva pertinenza maschile.

Nel Gender Equality Index 2019, realizzato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, l’Italia si è posizionata al quattordicesimo posto in Europa con 4,4 punti sotto la media UE, superata da Spagna, Slovenia, Austria, Germania, Francia, Belgio, Finlandia, Belgio, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Regno Unito, Svezia.  E’ ancora lungo il cammino verso il raggiungimento di una piena parità tra uomini e donne nelle dinamiche lavorative e sociali.

«La questione fondamentale – ha recentemente affermato il Presidente del Cnel Tiziano Treu- è portare più donne sul mercato del lavoro», anche perché «l’accesso femminile al mercato determinerebbe “in sé” incrementi del Pil».

Per far crescere il Paese serve una rivoluzione culturale, non semplici strumenti di politica di genere, ma investimenti pubblici strutturali.

 

Marica Corvi

Non dobbiamo dimenticare che la vera rivoluzione prossima ventura sarà il crescente ruolo delle donne nell’economia e nella società globale.

Queste parole in un recente articolo del Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, dovrebbero essere scolpite nella mente di ognuno e guidare le azioni politiche di chi governa il Paese, in tutte le sue diramazioni e a tutti i livelli, (https://www.uomoemanager.it/limpatto-straordinario-delle-donne-nelleconomia-globale/).

Deiana ha sempre espresso una straordinaria attenzione alla tematica del ruolo delle donne nell’economia. La stessa partecipazione da parte di Deiana a due eventi promossi da Impresa Eccezionale, conferma questa sua specifica sensibilità.

Il 18 Luglio 2018, presso la CCIAA di Roma, nella sala del Tempio di Adriano, si teneva la conferenza annuale di Confassociazioni dedicata al tema strategico: “Donne 4.0: la sfida vincente delle donne nell’era delle reti e dello smart working”. Ed ecco le sue parole: “Troppi di noi dimenticano il crescente potere globale delle donne, quello generato dalla loro intelligenza, dalla loro capacità di pensare strategicamente e soprattutto dalla loro unicità, che consiste nella capacità di assicurare la sopravvivenza della specie attraverso la maternità.”

Deiana non si ferma, va avanti. Da supporto, accoglie e non rigetta le idee delle donne. Per lui è questa la strategia vincente.

Nel 2019, per esattezza il 6 Marzo 2019, è relatore di spicco del convegno “#Impresaeccezionale, Storie di Imprese di successo al Femminile”, tenutosi a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Queste le sue parole dello scorso anno “La valorizzazione delle donne nel contesto imprenditoriale è un punto strategico per il Paese. Dibatterne è importante. I dati dimostrano che quando i tassi di occupazione femminile si alzano, tutti gli indicatori registrano che nel Paese vi è una crescita del Pil”.

Nel 2019 accetta di nuovo la sfida di parlarne, sempre per Impresa Eccezionale. Non si tira indietro. Stavolta si parla di finanza straordinaria:
“De Remi facemmo Ali. La #finanza straordinaria per le #imprese guidate da donne”.
In quest’occasione Deiana ha espresso con chiarezza che di recente si sono moltiplicate ovunque nel mondo storie di imprese di successo al femminile quando il settore della finanza straordinaria ha creduto nelle loro idee.

La storia dell’universo femminile in relazione al mondo del lavoro racconta che le donne

abbiano sempre dovuto sopportare enormi carichi di lavoro senza retribuzione in molteplici casi.

Ricordiamo inoltre quanto questo continui ad essere vero ancora oggi per i lavori domestici e le cure parentali quotidiane.

Nell’ultimo periodo abbiamo visto come per la prima volta nella storia un gran numero di donne venga retribuito per il lavoro che svolge, spesso anche in ruoli altamente qualificati, apportando un contributo che non è solo circoscritto all’economia nelle famiglie, ma a quella dell’intero Paese.
Il dato di partenza era talmente basso che l’aumento negli ultimi anni del numero di lavoratrici retribuite è sembrato un salto da giganti.

In realtà ancora troppa strada c’è da fare.

Ancora troppo vasto il divario occupazionale di genere, troppe le ore non retribuite, troppe le discriminazioni e troppo ampio il gap salariale tra uomini e donne. Tanto da fare notizia il recente raggiungimento della certificazione Equal Salary della Ferrari, un’azienda che opera in un settore da sempre considerato di esclusiva pertinenza maschile.

Nel Gender Equality Index 2019, realizzato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, l’Italia si è posizionata al quattordicesimo posto in Europa con 4,4 punti sotto la media UE, superata da Spagna, Slovenia, Austria, Germania, Francia, Belgio, Finlandia, Belgio, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Regno Unito, Svezia.  E’ ancora lungo il cammino verso il raggiungimento di una piena parità tra uomini e donne nelle dinamiche lavorative e sociali.

«La questione fondamentale – ha recentemente affermato il Presidente del Cnel Tiziano Treu- è portare più donne sul mercato del lavoro», anche perché «l’accesso femminile al mercato determinerebbe “in sé” incrementi del Pil».

Per far crescere il Paese serve una rivoluzione culturale, non semplici strumenti di politica di genere, ma investimenti pubblici strutturali.

 

Marica Corvi

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