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Aretha Franklin (1942-2018). A natural woman.
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La musica è un ottimo antidoto alle sofferenze che la vita riserva alle persone. Di più: ascoltare, comporre, interpretare la musica consente, a volte, alle persone di prendersi una rivincita su un destino “cinico e baro”.
Aretha Franklin ebbe un’adolescenza difficile, tormentata. All’età di sei anni fu abbandonata, così pure i suoi fratelli, dalla madre- pianista e cantante- Barbara. Con il padre C. L. Franklin, noto predicatore in una chiesa cristiano-metodista di Memphis (città ove nacque Aretha), i rapporti non furono semplici. Aretha Franklin divenne adulta prestissimo: a sedici anni madre di due bambini e a 19 anni moglie di Ted White, un marito violento che fu il suo manager alla etichetta discografica Columbia.
Con la sua arte, una voce potente e una padronanza del pianoforte, Aretha Franklin decise di riscattarsi dal destino “cinico e baro”. Ebbe la meglio l’arte, tuttavia il destino riuscì ad insinuarsi in alcuni frangenti della vita di Aretha: la propensione al bere, al cibo e alle conseguenti diete ferree che minarono l’organismo dell’artista. Una timidezza di fondo servì lei per osservare la realtà e tradurla in un atto: cantare. Dal cantare gospel nella chiesa in cui suo padre fu reverendo alla interpretazione, nel 1998, della famosa aria, “Nessun dorma”, dell’opera lirica Turandot di Giacomo Puccini.
Nel 1967 il produttore discografico Jerry Wexler vide in Aretha il diamante allo stato grezzo. Il produttore comprese le potenzialità di Aretha Franklin, la incoraggiò a prendere le distanze dalle amarezze della vita. Vide così la luce l’album “I Never Loved A man”. Aretha divenne la regina del soul e il modello da imitare. Nel 1987 Aretha Franklin fu la prima donna ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame, uno dei massimi riconoscimenti per la carriera di un artista.
Aretha Franklin ebbe un forte senso di appartenenza alla comunità afroamericana. Intima di Martin Luter King, nel 1968 interpretò “Precious Lord”al funerale del leader- Premio Nobel per la Pace 1964- per i diritti dei neri d’ America. Questo senso di appartenenza si rivelò, naturalmente in tono leggero, nella sua apparizione al film commedia musicale, The Blues Brothers (1982), di John Landis, con Dan Aykroyd e John Belushi.
Aretha Franklin vinse 18 Grammy Adwards. Nel corso di una intervista dichiarò: “Le parti più aspre delle montagne sono quelle più facili da scalare, su quelle con le pareti lisce non sai a cosa attaccarti”. Il 29 Dicembre 2015, settantreenne, al “Kennedy Center” a Washington eseguì al pianoforte “A natural woman”. Aretha riuscì a far commuovere Barack Obama, suo estimatore e il primo afroamericano Presidente degli Stati Uniti d’ America.
Fonti:
https://www.capital.it/articoli/aretha-franklin-diamante-allo-stato-grezzo/
https://ilmanifesto.it/aretha-franklin-la-vertigine-di-una-voce/
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