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Cleopatra: “Il mio onore non si è sottomesso, si è solo lasciato conquistare”
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Chi è quella donna che non ha mai voluto indossare, almeno una volta nella vita, i panni di Cleopatra?
Ultima grande regina di Egitto, erede della dinastia tolemaica, poliglotta, colta, intelligente, è una delle figure più affascinanti della storia antica. Associata da sempre al binomio potere-bellezza, il suo mito non invecchia. Secoli di storia non hanno offuscato nemmeno per un attimo il suo fascino che continua ad ammaliare, ancora oggi, giovani e vecchi, uomini e donne.
Alla morte del re suo padre ha appena all’incirca 17 anni. Sposa, come da tradizione, uno dopo l’altro i suoi due fratelli, poco più che bambini, che ben presto però sentiresti fisicamente, uno dopo l’altro, perché malgrado la loro ingerenza nella gestione del regno.
Ma le sue storie d’amore, raccontate ai posteri, anche attraverso la letteratura e il teatro, furono ben altre: quelle con Giulio Cesare e con il condottiero Marco Antonio, due grandissimi personaggi di spicco dell’antica Roma. Entreranno in contatto con la regina proprio per dirimere la contesa del potere tra lei e i fratelli-mariti, ne usciranno sedotti e innamorati persi.
Seduce Giulio Cesare presentandosi nelle sue stanze con un colpo di scena teatrale, nascosta nei tappeti. Cesare la conduce con sé a Roma insieme al figlio Cesarione, nato dalla loro relazione. Alla morte di Cesare fa impazzire d’amore Marco Antonio, marito della sorella dell’imperatore Ottaviano contro il quale i due amanti intentano battaglia. Ma l’esercito di Cleopatra si ritira quasi ancora prima di iniziare lo scontro bellico in mare e Marco Antonio, abbandonata la flotta a sé stessa, segue in ritirata la sua amante.
Muoiono insieme, a poca distanza. Si suicidano entrambi.
Lui si trafigge con la sua stessa daga, alla falsa notizia della morte di Cleopatra.
Lei si avvelena subito dopo insieme alle sue ancelle.
In un mondo di uomini (padre, fratelli, ministri, sacerdoti, condottieri, politici) la grande regina non soccombe e mantiene l’indipendenza del suo regno. Quella che emerge è la figura di donna spregiudicata, priva di scrupoli, ma anche estremamente carismatica, che deve combattere per affermare la propria personalità e gestire il potere in un contesto storico e geografico dominato dall’incontrastata e feroce supremazia maschile.
Molte regine, imperatrici, donne di potere verranno dopo di lei nella storia. Molto tempo dopo.
Nessuna mai come lei e prima di lei.
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