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«Ci sono corrotti ovunque si guardi. La situazione è disperata».
È la frase finale dell’ultimo articolo di Daphne Caruana Galizia sul suo blog.
Mezzora più tardi uscirà dalla sua abitazione a Bidnija nel nord dell’isola di Malta, salirà sulla sua piccola Peugeot 108 e salterà in aria.
Sono le 14:58 del 16 ottobre 2017.
I pezzi dell’automobile imbottita di esplosivo furono scaraventati con violenza nei campi circostanti.
A trovare il corpo della giornalista e blogger maltese fu il figlio Matthew, sceso perché allarmato dal boato dell’esplosione.
Inizia così, con questo evento tragico e criminale, la più grave crisi del governo di Malta.
Dalle inchieste di una donna coraggiosa che ha pagato con la vita la ricerca della verità in una vicenda intricatissima di tangenti, corruzione, società offshore, che coinvolgono ricchi uomini d’affari e potenti uomini di governo.
“I suoi articoli erano diventati pericolosissimi perché raccontavano come Malta stava diventando un centro di corruzione. Daphne aveva capito che i paradisi fiscali sono il luogo in cui il capitalismo legale e quello criminale si uniscono”, racconterà in seguito Roberto Saviano nel programma ‘M’ di Michele Santoro.
La morte di Galizia, però, non ha fermato le indagini giornalistiche, ma le ha anzi moltiplicate. Ha fatto del suo corpo straziato un potente amplificatore.
In suo nome è nata infatti “The Daphne Project”, 45 giornalisti di 18 testate internazionali che raccolgono la sua eredità e, uniti, continuano a scavare su mafie e corruzione. Proseguono quello che lei aveva iniziato e per cui è stata uccisa.
E culminano con Ministri e capi di gabinetto dimessi, fughe a bordo di un lussuoso yacht, manifestazioni di protesta in piazza, governo in bilico, confessioni scottanti in cambio di garanzie. Una spy story degna di un film.
Solo che questa è vita reale, non è l’ultimo film di James Bond.
Daphne Caruana Galizia, martire del giornalismo, ha pagato con la vita, ma la sua tenacia nella ricerca della verità sta scrivendo una pagina di storia.
Una pagina scritta con l’inchiostro e col sangue di una donna libera.
Leonilde Gambetti
Studio Corvi Credit & Solutions
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