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LA LEZIONE DI MALALA
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Nel 2012 un uomo con il volto coperto sparò in testa ad una ragazzina pakistana sull’autobus della scuola, colpevole unicamente di voler studiare.
Rimossi tempestivamente i proiettili con un intervento chirurgico, la ragazza venne trasferita e curata a Birmingham nel Regno Unito, dove iniziò una lunga convalescenza.
Diventò ben presto una attivista per il diritto all’istruzione delle donne e dei bambini, promuovendo nei suoi interventi in tutto il mondo l’idea di un equo accesso alla scuola per tutti. Il suo impegno la portò a vincere nel 2014 a soli 17 anni, la più giovane al mondo, il premio Nobel per la pace.
Quella ragazzina si chiama Malala Yousafzai e oggi è una giovane donna di 22 anni che si è laureata in filosofia, politica ed economia presso la prestigiosa Università di Oxford. Quella di Malala è una lezione che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. La sua storia ci insegna che il destino delle persone non è ineluttabile.
Malala è stata artefice della sua vita, ha trovato la spinta, il coraggio e la determinazione per riscattarsi da una vita mediocre alla quale la sua condizione sociale e politica la condannava.
Non tutti riescono a trovare dentro di sé la forza interiore per cambiare il proprio destino. Questo ci insegna che molto possono fare le istituzioni, anche attraverso il welfare, per dare opportunità a chi ha di meno, a chi vive una condizione economicamente e culturalmente svantaggiata. Molto possiamo fare tutti noi per migliorare la qualità della vita, nostra e degli altri.
Marica Corvi
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