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La Principessa Camilla Borghese. Fare per dare. Ibi Farmaceutici – Istituto biochimico italiano
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“L’umanità ha bisogno di persone d’azione, ma ha anche bisogno di sognatori per i quali perseguire disinteressatamente un fine è altrettanto imperioso quanto è per loro impossibile pensare al proprio profitto.” Marie Curie (1867-1934), Premio Nobel per la fisica (1903) e Premio Nobel per la Chimica (1911).
Camilla Borghese, dei Principi di Nettuno – uno dei quattro rami del casato romano – è al vertice di un’impresa che ha avuto il merito di aver studiato e divulgato il valore biologico delle vitamine come prevenzione delle malattie. L’impresa è l’Ibi Farmaceutici -Istituto biochimico italiano ed è stata fondata nel 1918 dal bisnonno (materno) di Camilla, Giovanni Lorenzini. Egli è stato un illustre docente di Patologia medica. Dalla sua scomparsa, nel 1946, alla direzione dell’impresa vi sono state la figlia di Lorenzini, Loredana, e poi la madre di Camilla Borghese, Livia. Camilla Borghese (laureata in chimica e tecnologia farmaceutica) è l’attuale presidente e amministratore delegato di un’impresa, che ha sede ad Aprilia in provincia di Latina, in cui le donne rappresentano il 44% dei 330 impiegati. Oltre il 50 per cento di esse lavora nel dipartimento (fondamentale per l’impresa) Ricerca e sviluppo.
“Le donne – ha affermato Camilla Borghese- sono sempre più brave e preparate”. Un’azienda familiare e al femminile i cui prodotti farmaceutici sono esportati negli Stati Uniti. Il 28 per cento di consumo di penicilline in polvere nelle strutture sanitarie statunitensi è creato dall’ Istituto biochimico italiano. Il motto dell’impresa è semplice: Fare per dare.
Ciò significa contribuire al benessere collettivo ed offrire sempre maggiore qualità e servizi, a cominciare dai pazienti. L’ Istituto biochimico italiano è tra le prime dieci imprese italiane per produzione, in particolare antibiotici e gastroenterologici per la cura del fegato. La prospettiva è quella di produrre farmaci idonei per alcune patologie: Alzheimer, affezioni neurovegetative o il cancro.
Camilla Borghese ogni giorno lotta per coniugare l’attività imprenditoriale e i valori di verità e studio attinenti alla ricerca farmaceutica. E in questa lotta l’amministratore delegato si richiama alla filosofia morale del bisnonno, Giovanni Lorenzini, il fondatore dell’impresa.
Lorenzini è stato tra i primi in Italia a introdurre i concetti di patogenesi, terapia e farmacologia in campo vitaminologico. Ha costruito strutture produttive in Spagna, Svizzera, negli Stati Uniti d’ America e in Brasile. Tra i due conflitti mondiali Giovanni Lorenzini ha garantito il fabbisogno di acido acorbico, tiamina e ha realizzato i primi impianti italiani per la sintesi della vitamina C e per la produzione di insulina.
L’impresa oggi riserva alle esportazioni il 75% della propria produzione: «Il mercato interno – ha evidenziato Camilla Borghese – è troppo piccolo e non si può negare che esistano concrete difficoltà nel riscuotere i pagamenti: in Germania veniamo saldati in 15 giorni, in Italia si arriva anche a pagamenti a un anno”. Un’impresa con una vocazione all’esportazione e che “su questa vocazione- sottolinea la imprenditrice- ha costruito negli anni una forte capacità di sviluppo e di produzione. Dalla materia al prodotto finito. Sono prodotti che hanno perso la protezione brevettuale, ma ancora oggi spesso rappresentano l’unico approccio terapeutico con antibiotici classici. È difficile trovare un farmaco alternativo efficace, che abbia lo stesso prezzo, ormai basso”.
Negli ultimi anni il fatturato dell’impresa di Aprilia ha indicato una crescita del 36 per cento. Nel Giugno 2017, in occasione della XXIX edizione del Premio Marisa Bellisario, il presidente dell’Istituto biochimico italiano ha ricevuto il riconoscimento “Mela d’ Oro”. L’azienda di Aprilia ha ottenuto il premio “Le100 eccellenze italiane”. Il premio- promosso dall’ editore Riccardo D’ Anna – rende omaggio “a quelle imprese e personalità rappresentative di un’intelligenza dinamica, solidità di valori, operosità quotidiana: ciò di cui ha bisogno l’Italia”. Camilla Borghese è nel consiglio di amministrazione della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice. La fondazione è stata istituita nel 1993 da Papa Giovanni Paolo II. L’obiettivo della Fondazione è quello di collaborare allo studio e alla diffusione della dottrina sociale cristiana.
La principessa-imprenditrice vorrebbe avere più tempo a disposizioni per nuotare, praticare yoga e viaggiare. Le sue figlie- ben quattro – cercano di richiamarla all’ordine, la invitano a ritagliarsi degli spazi all’interno di una lunga giornata di lavoro. E, soprattutto, di essere flessibile.
L’ Istituto biochimico italiano ha bandito un concorso per assegnare tre borse di studio del valore di 10mila euro ciascuna (più il biglietto aereo per tornare nella propria nazione) a giovani studenti del Camerun laureati presso la facoltà di Farmacia delle università di Camerino, Urbino e Roma Tor Vergata. Offrendo la possibilità ai giovani farmacisti di ritornare in Camerun e avviare un’attività di farmacia galenica con due obbiettivi: vendere i prodotti che hanno sviluppato e porre le basi per un virtuoso circuito di autonomia. Ibi partecipa alla iniziativa UniCredit 4 Growth assieme ad altre 70 imprese con le seguenti componenti distintive: potenzialità di crescita, attitudine all’innovazione e apertura internazionale.
“Se c’è un segreto per avere successo, forse è quello di puntare sempre sulla qualità e investire sull’innovazione continua. Questo ci ha portato a impegnarci con convinzione nella sfida di industria 4.0 e ad adottare, tra i primi in Italia, la tracciabilità dei medicinali per ridurre i rischi di contraffazione dei farmaci”. Camilla Borghese
Noblesse oblige!
Fonti:
https://www.repubblica.it/economia/2018/07/15/news/donne_impresa-201669434/
https://www.fedaiisf.it/aprilia-ibi-lorenzini-farmaceutica-rosa-esplode-nellexport-dei-farmaci/
https://www.ibi-lorenzini.it/homepage
https://www.paginainizio.com/frasi/marie-curie.html
http://www.eccellenzenazionali.it/2018/01/17/premio-100-eccellenze-italiane-si-tratta/
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