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La trinità femminile che ha isolato il nuovo Coronavirus.
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Per l’ Organizzazione mondiale della sanità (Oms), https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019, sono 11.955 le persone colpite dal coronavirus nel mondo.
Di esse 11.821 risiedono in Cina, 7.153 nell’Hubei, la regione di Wuhan. I decessi sono 259 con un tasso di mortalità del 2,2 per cento.
L’ Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma http://www.inmi.it/istituzione/storia_dell_istituto (fondato nel 1936 come presidio destinato alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, in particolare della poliomelite) ha isolato, tra i primi in Europa insieme all’Institut Pasteur di Parigi, https://www.pasteur.fr/fr, il nuovo coronavirus. Il virus è stato già trattato in Cina, Giappone e in Australia.
Il lavoro compiuto dall’ Istituto Spallanzani permette, e permetterà, di perfezionare metodi diagnostici esistenti e prepararne di nuovi. Inoltre sarà più semplice analizzare il meccanismo della malattia per lo sviluppo di cure e la messa in opera del vaccino.
La separazione del virus consente di disporre in ordine il genoma e comprendere se il virus muta nel corso del tempo.
“Aver isolato il virus tempestivamente pone l’Italia in una posizione di vantaggio, perché diventa un interlocutore incredibile”, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”.
L’Istituto Spallanzani è una realtà riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale. E’ polo di riferimento nazionale per il contrasto di patologie infettive: Hiv, Ebola, Sars. Conta più di 400 tra medici, infermieri e personale sanitario, 152 posti letto e una dotazione di laboratori e attrezzature all’avanguardia.
Il gruppo di lavoro che ha isolato il virus è composto da sole donne. Tre donne, come le tre sorelle dell’opera teatrale (“Tre sorelle”, 1900) di Anton Čechov (1860/1904), tre ricercatrici.
Una sorta di trinità femminile: Maria Capobianchi, Concetta Castilletti e Francesca Colavita.
Maria Capobianchi, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia, è la direttrice del laboratorio di virologia. Dal 2000 svolge la sua attività di ricerca all’Istituto Spallanzani. Concetta Castilletti, specializzata in microbiologia e virologia, è la responsabile dell’ Unità dei virus emergenti. Francesca Colavita è la più giovane del gruppo. All’Istituto Spallanzani, da quattro anni, ha un contratto di collaborazione, che scadrà nel 2021, e lavora presso il Laboratorio di Virologia e Sicurezza.
“Quando si scoprono dei virus nuovi il materiale di partenza cruciale è il virus , perché averlo a disposizione significa avere uno strumento per perfezionare la diagnosi e mettere in piedi test sierologici che ancora non ci sono e che significano la ricerca degli anticorpi, quindi la risposta delle persone all’infezione, anche in termini di risposta neutralizzante, ovverosia protettiva, capace di inattivare”, Maria Capobianchi, direttrice del laboratorio di virologia, Istituto Lazzaro Spallanzani.
Tre donne che hanno affrontato e isolato, fra le mura di un laboratorio, il male. Tre donne a cui guarderà, così amiamo pensare, con orgoglio lo scienziato italiano Lazzaro Spallanzani (1729/1799), da cui l’ Istituto prese il nome, che fu uno dei fondatori della biologia sperimentale.
Fonti:
https://amp-ilsole24ore-com.cdn.ampproject.org/c/amp.ilsole24ore.com/pagina/ACpvbTGB
https://www.aforismario.eu/2019/05/anton-cechov-frasi.html
Per saperne di più:
Ministero della Salute, http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp
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