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Marisa Bellisario (1935-1988)

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Marisa Bellisario iniziò a lavorare nel settore delle telecomunicazioni e dell’informatica nel 1959. Iniziò in una grande impresa del settore: la Olivetti. Nel 1965 la “leonessa” – così affettuosamente la definì il marito, Lionello Cantoni- si trasferì a New York per conto dell’azienda di Ivrea. Negli Stati Uniti Marisa Bellisario mise in luce le sue attitudini di manager: competenza, decisionismo, esperienza e visione. Nel Gennaio 1979 venne nominata presidente (fino al 1981) della Olivetti Corporation of America.

È un percorso straordinario. Pensiamo un attimo: a Milano, alla divisione elettronica dell’Olivetti, nel 1959 una giovane donna, con una laurea in Economia e Commercio, proveniente dalla laboriosa provincia di Cuneo (Ceva) si occupa di computer, programmi informatici. Nel medesimo periodo per moltissimi italiani – con un livello alto di istruzione- computer e informatica significano un mondo sconosciuto, un mondo difficile da comprendere e affrontare.

Nel 1981 Marisa Bellisario rientrò in Italia e si preparò ad una nuova sfida sempre nel settore delle telecomunicazioni. Fu designata Amministratrice delegata di Italtel S.p.A. L’ azienda di Stato era in declino. Marisa Bellisario presentò il suo piano di ristrutturazione e tenne testa ai sindacati e ai partiti politici. Oggi possiamo dire che tenne testa allo scetticismo di genere, alle ipocrisie del genere maschile. Sostituì 180 dirigenti e avviò progetti innovativi. Italtel formò i primi prodotti di conversione elettronica in digitale, in tecnica TDM (Time Division Multiplex). In tre anni, sotto la guida Bellisario, il bilancio di Italtel ritornò in attivo con un fatturato di 1300 miliardi.

Questo lavoro (di risanamento di un’azienda pubblica in grave crisi) non fu sufficiente a Marisa Bellisario per accedere alla dirigenza della Telit. Facciamo riferimento – è un dato storico- alla vicenda Telit, ossia alla impresa che avrebbe dovuto nascere dalla unione di Italtel (azienda pubblica) e Telettra (azienda privata del comparto delle telecomunicazioni del gruppo Fiat). I vertici della Fiat non furono favorevoli alla nomina di Marisa Bellisario alla dirigenza della Telit. Scetticismo di genere?

Nel 1986, poco tempo prima della vicenda Telit, Marisa Bellisario ricevette il Premio di manager dell’anno. Il 4 Agosto 1988 una malattia irreversibile interruppe la storia di una donna eccezionale. Marisa Bellisario scomparve a soli 53 anni.

Marisa Bellisario fu il simbolo di un altro mondo, di un altro modo di pensare e fare. Non rinunciò al piacere di essere femmina.

Amò la vita sociale e curò la sua immagine (cosmetici e abiti firmati). Fu ambiziosa, ma trasparente e onesta. Puntò al massimo. Fu inflessibile nel contesto lavorativo e dolce nella vita privata. Confidò nel settore delle telecomunicazioni. Disse: “La tecnologia è il miglior alleato che la donna abbia mai avuto”.

Avrebbe potuto fare molto per le donne. Nel 1984 prese parte alla Commissione Nazionale per la parità tra uomo e donna. Decise di aderire al tavolo di lavoro inerente alle nuove tecnologie.

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