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Nilde Iotti (1920-1999). La donna delle istituzioni.

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È stata definita la donna delle istituzioni, una madre della Repubblica. Il 10 Aprile 2019, Nilde Iotti avrebbe compiuto 99 anni.

È un compito difficile quello di tracciare, in poche righe, la storia di una persona complessa, forte, fuori dal comune. Si rischia di ripetere episodi e pensieri già citati. È vero anche che non è mai abbastanza divulgare le cose belle. Proviamo a mettere in luce aspetti (forse) poco noti della persona.

Un dato di partenza è obbligatorio (dato che dovrebbe farci ragionare, senza qualunquismo, sul significato di essere classe dirigente di un Paese): Nilde Iotti è stata il primo Presidente donna della Camera dei Deputati e Presidente più longevo nella storia del Parlamento italiano. Dal 1979 al 1992, 13 anni – si vedano le cronache di quel periodo per comprendere in quale contesto Nilde Iotti ha presieduto la Camera – nella funzione di terza carica dello Stato.

Nilde Iotti ha preso parte alla attività della Camera dei Deputati, nelle file del Patito Comunista (poi Democratici di Sinistra) dal 1946 (Assemblea Costituente) al 1998, alcuni mesi prima della sua scomparsa. Si deve ricordare, in tempi in cui si parla molto di Europa, la presenza di Nilde Iotti al Parlamento europeo, dal 1969 al 1979, e il suo impegno nella costruzione delle istituzioni europee.

Gli studi universitari alla Cattolica di Milano – si laurea in Lettere, una tesi su Sant’ Agostino – consentono a Nilde Iotti di valutare in maniera approfondita il ruolo (nel significato di partecipazione politica,) determinante della religione nella società italiana. Gli studi alla Cattolica hanno permesso a Nilde Iotti di relazionarsi con le colleghe e i colleghi, prima all’Assemblea e successivamente alla Camera dei Deputati, della Democrazia Cristiana. Nel corso degli anni si è confrontata – con rispetto e stima – su molti temi con alcuni autorevoli esponenti della Democrazia Cristiana: Giuseppe Dossetti, Oscar Luigi Scalfaro e l’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Conseguita la laurea, Nilde Iotti riprende gli insegnamenti del padre, ferroviere antifascista, in merito al concetto di democrazia e all’ amore per la letteratura. Il padre leggeva lei, al termine della cena, alcune parti di un romanzo: Alexandre Dumas, Victor Hugo, Lev Tolstoj. Una pratica che Nilde Iotti ha sempre attuato in ogni momento della sua esistenza. Aveva una predilezione, negli ultimi anni, per Christian Jacq, scrittore ed egittologo francese, autore di una saga sull’ Antico Egitto e in particolare su Ramses II, il Faraone dei Faraoni.

Nilde Iotti è stata una rappresentante delle donne e non ha ceduto ad un certo femminismo di maniera.

Si è battuta per alcune questioni cruciali: la legge sul divorzio, la riforma del diritto di famiglia, i diritti delle donne e per il progresso civile. Eletta Presidente della Camera dei Deputati, nel discorso di insediamento del 20 Giugno 1979, Nilde Iotti dichiara l’impegno a osservare la “più assoluta imparzialità” garantendo “la tutela in primo luogo delle minoranze, ma anche la tutela del diritto dovere della maggioranza di legiferare”. Esprime al Parlamento la sua disponibilità ad “aggiornare il regolamento della Camera e ad affrontare quelle parti della Costituzione che il tempo e l’esperienza hanno dimostrato inadeguate”. E, sempre nel discorso di insediamento, afferma che le “assemblee parlamentari non possono divenire un fortilizio, ma devono continuare ad essere, anzi essere sempre di più, assemblee aperte al nostro popolo, alla grande forza di democrazia e di unità che lo anima”.

La Costituzione per Nilde Iotti è stata la stella polare di una comunità. Essa disciplina la vita di una comunità nazionale: “La Costituzione – scrive Nilde Iotti – ha costituito un cambiamento, una innovazione profonda nella realtà politica e istituzionale dell’Italia. Una vera e propria rottura storica, esito di vicende complesse, maturate sul piano nazionale ed internazionale, con la immane catastrofe che la guerra fu per l’Europa e per il mondo”

Particolarmente attuale è uno scritto – del 9 Aprile 1990 – che Nilde Iotti ha elaborato in occasione dell’apertura della campagna per la raccolta di firme per il Progetto di legge di iniziativa popolare “Cambiare i tempi di vita”.

Per Nilde Iotti il “Progetto di legge è una proposta che fa entrare nella politica l’esperienza quotidiana della vita, le piccole cose dell’esistenza quotidiana, costringendo tutti- uomini politici, ministri, economisti, amministratori locali- a fare i conti con la vita concreta delle donne”.

E poi: “Quanta fatica c’è – e quanto spreco – in questo modo di vivere! Quanta ansia, e quanto senso di colpa! Non capita infatti anche a voi di sentirvi spesso un poco al di sotto delle mille necessità cui sentiamo di dover rispondere?”.

Nilde Iotti è stata una figura un po’ fuori dal tempo. Si potrebbe dire una storia da romanzo d’appendice. Dalle origini della sua famiglia al legame sentimentale, il legame di una vita, con una persona più grande di lei e leader del Partito Comunista, Palmiro Togliatti. Un legame non facile. Questo legame ha generato una serie di attacchi volgari alla sua persona. Perbenismo e maldicenze (provenienti anche dal Partito Comunista) a cui Nilde Iotti ha reagito con carattere e classe.

Nel giorno della sua scomparsa, 4 Dicembre 1999, un quotidiano ha pubblicato -e dedicato lei- alcuni versi tratti da una poesia di Umberto Saba:

“Dimmi tu addio, che a me dirlo non riesce. Morire è facile, perderti è difficile”

Lo scorso 2 Aprile si è svolta la cerimonia di intitolazione della Biblioteca della Camera dei Deputati a Nilde Iotti. Una scelta che ha riconosciuto il notevole impegno che Nilde Iotti ha profuso per promuovere una Biblioteca delle istituzioni aperta a tutti i cittadini.

Sarebbe bello mettere in luce, non sappiamo in quale forma, anche gli aspetti di Nilde Iotti nella vita familiare. Pensiamo alla sua passione per l’arte culinaria (un’esperienza concreta nelle preparazioni di piatti della sua terra, della cucina dell’Ottocento), per il gioco del calcio (Nazionale e Reggiana), per l’arte figurativa.

Fonti:

Nilde Iotti, Discorsi parlamentari, Volume Primo, Camera dei Deputati, Roma, 2003

La Costituzione della Repubblica. Con una nota di Nilde Iotti, Roma, 1989

Nilde. Parole e scritti 1955-1998, Health Communication, Roma, 2010

http://www.fondazionenildeiotti.it/index.php

Per saperne di più:

Luisa Lama, Nilde Iotti. Una storia politica al femminile, Donzelli, 2013

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