La parità di genere mette d’accordo tutti

Il Senato ha approvato in tempi record la legge sulla parità salariale.
Il testo unificato, dopo aver ricevuto l’ok dalla Camera, è passato al Senato nel giro di 15 giorni ed è stato approvato all’unanimità, senza modifiche, evitando quindi la cosiddetta navetta parlamentare, che spesso rallenta o affossa i disegni di legge, rimandandoli alle calende greche.

Un passo avanti fondamentale per il Paese

La legge, a prima firma Chiara Gribaudo, è nata dall’accorpamento di diverse proposte avanzate da tutti i partiti, che hanno trovato agevolmente una quadra. Così come è stata trovata successivamente e celermente anche al Senato.
Evidentemente i tempi erano maturi per far compiere al Paese un balzo in avanti verso il completo superamento delle disuguaglianze di genere.

La soddisfazione delle due relatrici

“Nel merito la legge si basa su due capisaldi fondamentali: rispetto della parità di genere in tutte le scelte che riguardano lavoratrici e lavoratori e trasparenza, – affermano le relatrici della legge alla Camera e al Senato Chiara Gribaudo e Valeria Fedelile aziende sopra i 50 dipendenti dovranno infatti compilare un rapporto sulla situazione del personale che conterrà molti indicatori, dai salari agli inquadramenti, dai congedi al reclutamento. L’elenco delle aziende che trasmetteranno il rapporto, e quello di chi non lo trasmetterà, sarà pubblico, e i dati saranno consultabili dai lavoratori, dai sindacati, dagli ispettori del lavoro, dalle consigliere di parità con sanzioni fino a 5mila euro per mancata o fallace trasmissione dei dati”.