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SAXA GRES COME L’ARABA FENICE SORGE DALLE CENERI
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Per il Gruppo Borgomeo il mito dell’araba potrebbe non essere solo una metafora ma una vera e propria filosofia aziendale e una solida realtà.
Infatti non solo produce gres porcellanato realizzato con un mix di argille e ceneri provenienti da cave e inceneritori locali, ma esso stesso nasce dalle “ceneri” di fabbriche dismesse.
La sua finalità è la riconversione industriale delle imprese in difficoltà e il recupero di materiale di rifiuto urbano per la produzione di nuova materia prima.
Perfetto esempio di economia circolare, sia nel prodotto che in tutte le modalità operative, la Saxa Gres rimette in circolo i materiali di scarto, ma anche forza lavoro, competenze, il prezioso know-how, partendo da aziende storiche in crisi. Le risposte, le trasformazioni, le riposiziona sul mercato, le rende competitive. Ne tira fuori il meglio.
Il risultato è la riapertura di tre fabbriche ad Anagni, Roccasecca e Gualdo Tadino e la riassunzione di circa 500 persone, maestranze con competenze straordinarie.
Il Gruppo che fa capo a Francesco Borgomeo oltre a reimpiegare i lavoratori in cassa integrazione o licenziati ne assume altri, creando occupazione.
Alla base, oltre al principio di economia circolare, anche la ricerca scientifica, in collaborazione con alcune Università e laboratori, che ha permesso lo sviluppo di tre brevetti: uno sul processo, uno sul prodotto e l’ultimo sugli impasti.
È una azienda che riduce l’impatto ambientale sottraendo il rifiuto al ciclo tradizionale dove viene semplicemente raccolto e accumulato; lo rimette in circolo attraverso un processo che genera valore, che produce lavoro e che limita il consumo di suolo.
Il suo prodotto di punta è il sanpietrino in Gres porcellanato, realizzato con il 30% di cenere, in grado di rispondere a sollecitazioni attualmente inimmaginabili per le superfici ceramiche e utilizzabile nei più svariati contesti di pavimentazione e design urbano.
Ma non basta. Nel futuro della Saxa Gres c’è il progetto di rendersi autosufficienti anche dal punto di vista energetico, ricavando l’energia necessaria attraverso impianti di biodigestori che produrranno biogas per alimentare i forni. Con questo si chiuderebbe il cerchio della Circular Economy.
E funziona alla grande. Proprio a novembre 2019, infatti, la Saxa Gres ha firmato un accordo con il colosso HongYu per la vendita di ceramiche, sanpietrini e gres in 4000 punti vendita del gruppo cinese specializzato nel lusso, con la possibilità di forti ricadute positive per le aziende del Gruppo Borgomeo e per l’economia dei territori.
La pandemia causata dal Covid19 ha presumibilmente congelato tutto, ma è ragionevole pensare che appena superato questo momento drammatico l’araba fenice della Saxa Gres spiccherà di nuovo il volo, continuando a creare occupazione e sviluppo.
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