TSAI ING-WEN E L’ISOLA CHE (PER IL COVID) NON C’È

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C’è un’isola nell’Oceano Pacifico dove il covid non c’è, o meglio, ha fatto appena capolino. È Taiwan.

Qui la pandemia, ancora oggi, ha contagiato un numero ristrettissimo di persone e provocato solo sette decessi, un risultato che se paragonato a qualunque altro Paese del resto del globo ha dell’incredibile.

Tutto il mondo riconosce il merito di questo dato ad una donna: Tsai Ing-wen.

Figlia di un meccanico e di una casalinga, ultima di 11 fratelli, amante dei gatti, si laurea in Diritto all’Università Nazionale di Taiwan, poi un master all’Università di Cornell ed infine un dottorato alla Scuola di Economia e Scienze Politiche di Londra.

Quando nel 2016 si candida alla guida del Paese con il Partito Progressista Democratico è fortemente sostenuta dal Movimento studentesco dei Girasoli, impegnato contro un patto commerciale squilibrato a favore dei cinesi. A contribuire alla sua elezione arriva in soccorso anche la musica, quando prende le difese della popolare cantante Chou Tzuyu, costretta dalle pressioni cinesi a chiedere scusa per avere usato in un concerto una bandiera di Taiwan. Il fatto accende gli animi dei giovani che, elevando il partito di Tsai Ing-wen a simbolo di libertà, corrono in massa a votarla. Diventa così nel 2016 la prima presidente donna di Taiwan.

Il 20 maggio 2020, in piena pandemia, vince nuovamente le elezioni e si conferma per il suo secondo mandato da Presidente con il 57,1% dei consensi, un punto percentuale in più rispetto al 2016, raggiungendo un altro primato: è la prima volta che un presidente di Taiwan viene eletto con oltre otto milioni di voti.

Dicono sia una donna dal carattere mite ma evidentemente molto determinato, se si pensa che ancora oggi resiste, senza farsi intimidire, agli sconfinamenti militari degli aerei della Cina.

È stata inclusa per ben due vote nella lista delle 100 persone più influenti al mondo dalla rivista Time, nel 2016 e nel 2020.

Ed è presente anche fra le prime 100 donne in quella stilata da Forbes 2020 perché, grazie al tracciamento, è riuscita a contenere come nessuno al mondo il contagio, azzerando quasi completamente i decessi per covid19. All’inizio della pandemia ha implementato fortemente la produzione interna di mascherine, donandone 6,9 milioni all’Unione europea, di cui 500mila all’Italia, per far fronte alla carenza inziale.

I dati ufficiali dicono che a Taiwan su 23 milioni di abitanti solo 7 persone hanno perso la vita a causa del covid19.

Sette persone, che sono sempre sette di troppo, intendiamoci, ma è un risultato straordinario rapportato alla situazione mondiale, raggiunto da una donna certamente eccezionale.

Leonilde Gambetti

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TaggatoCina, COVID, Taiwan, TSAI ING-WEN

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