La rivoluzione del colosso dell’intimo americano Victoria’s Secret

Fondato nel 1977 e nato per strizzare l’occhio ai desideri degli uomini che compravano biancheria per le loro mogli,  compagne e amanti, il brand è diventato ben presto uno dei più apprezzati al mondo.

Le sfilate della casa di lingerie erano fra gli eventi più attesi e spettacolari dell’anno con il loro tripudio di piume, ali, strass e con modelle omologatissime, iper sessualizzate, statuarie, magrissime, di una bellezza irraggiungibile per le comuni mortali.

Il brand si rivolge alla generazione Z

Il calo drastico del fatturato della Victoria’s Secret, che fino al 2016 superava i 12 miliardi di dollari all’anno, ha indotto l’azienda ad un ripensamento: dire addio ai suoi “Angeli” adornati di lustrini per rivoluzionare la sua immagine e accogliere nuovi canoni di bellezza del corpo femminile, più inclusivi e attuali, soprattutto fra le giovanissime della generazione Z.

La scommessa è mettere al centro le donne, per quello che sono

Il messaggio che oggi l’azienda ha deciso di lanciare è cambiato, addirittura ribaltato. Il corpo cosiddetto perfetto non è più il modello da seguire e anzi quelli che prima erano considerati difetti diventano oggi punti di forza, veri  simboli di unicità e di personalità.
Tutto questo grazie al nuovo consiglio direttivo, ora esclusivamente femminile, che fa cadere gli “angeli” e prendere il volo alle donne con storie personali importanti.

Sette donne “toste” per il collettivo di testimonial

Il leggendario brand di lingerie ha infatti annunciato la sua ultima rivoluzione. Un collettivo di testimonial composto da sette donne impegnate e simbolo di empowerment, famose per i loro successi e le loro battaglie: la campionessa di calcio e attivista LGBTQ+ Megan Rapinoe, l’attrice indiana e imprenditrice Priyanka Chopra Jonas, la 17enne sciatrice freestyle cinese-americana Eileen Gu, la modella curvy Paloma Elsesser, l’attrice e modella transgender brasiliana Valentina Sampaio, la modella ex rifugiata del Sud Sudan Adut Akech e la fotografa e fondatrice della piattaforma digitale #Girlgaze Amanda de Cadenet.

Il cambiamento è un fatto di costume

Non è solamente una storia di donne, di empowerment, o di moda.
È la storia di un colosso che fattura miliardi e che cambia pelle e anima per adeguarsi ad una trasformazione culturale e recuperare quote di mercato.
È uno spunto di riflessione sull’economia che attraversa i tempi e ne interpreta il pensiero e i nuovi valori.
La scelta radicale della Victoria’s Secret è coraggiosa o obbligata? È una mossa furba o azzardata?
Lo scopriremo presto.
Leonilde Gambetti
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