Le donne, un tassello dopo l’altro, si intestano una rivoluzione gentile, combattuta unicamente con le armi della competenza e della professionalità, senza clamori e senza presunzione. Una rivoluzione gentile, ma inarrestabile.
Sempre più spesso, infatti, assistiamo in tanti settori diversi a nuove nomine e a nuovi incarichi importantissimi, spesso per la prima volta destinati alle donne.
Ne abbiamo parlato spesso anche su queste pagine raccontando le storie di Fabiola Giannotti, Alessandra Galloni, Maria Chiara Carrozza, Elena Patrizia Goitini, Anna Grassellino, Antonella Polimeni, Elisabetta Belloni e tante altre prima di loro.
Tutte donne dal curriculum eccellente, donne eccezionali.
In un mondo ideale posizioni di rilievo dovrebbero esser occupate per merito, indipendentemente dal genere, ma siamo ancora lontani, anche se qualche passo in avanti è stato fatto.
Retaggi storici e culturali hanno lasciato indietro le donne ed ora, pur avendo recuperato posizioni, c’è ancora molta strada da fare, perché la competenza non è sufficiente e l’essere sottorappresentati, ad esempio nei panel, nei consigli di amministrazioni, negli enti, nelle istituzioni, nei media e in politica, nelle stanze dei bottoni in sostanza, non consente al genere femminile una posizione di partenza equa.
Probabilmente la conquista sarà conclusa solo quando non sarà più necessario essere donne eccezionali per arrivare in alto. Basterà essere normali, così come avviene e come è spesso avvenuto per gli uomini.
Basterà, cioè essere semplicemente i/le più competenti e meritevoli.